3/21/2008

Serate strane!

È quasi notte, sono le undici passate e, visto che domani si lavora, dovrei decidermi ad andare a dormire. Peccato che sia davanti al mio pc in trepidante attesa di risposte ad un’intervista che non vogliono arrivare. Quante volte è accaduto? Fidatevi, tantissime. E se non erano risposte a quesiti via mail a chissà quale stilista più o meno interessante, erano articoli da finire per il giorno dopo, pezzi da scrivere all’ultimo, in mega ritardo, liste per qualche servizio da inviare allo stylist di turno e via discorrendo. In altri momenti non mi sarei posto domande personali, non avrei trasformato una semplice attesa in un monito a riflettere sulla mia vita, ma stasera non va come tante altre sere. Dopo aver sentito l’inconfondibile rumore che segnala l’arrivo di una mail e avere verificato che si tratta dell’ennesimo spam, chissà perché poi a me arrivano un sacco di mail in giapponese!?, mi chiedo il senso di tutto questo. Dovrei aver capito che non sono donna, ventenne, di buona famiglia e coi lunghi capelli biondi (e non se la prenda chi si ritrova in questa descrizione, il caso vuole che l’immagine ricalchi a pennello quello che è la redattrice media di un magazine di moda milanese), come non sono neanche magrissimo, dai capelli ricci corvini, con un fare un po’ annoiato e molto elegante (e anche qui non me ne voglia chi si ritiene chiamato in causa, a meno che non sia uno dei pochi uomini in una delle tante redazioni di giornali femminili italiani). Insomma: come faccio a volere ancora scrivere di moda, quando dovrei aver capito da tempo che non ci azzecco nulla? Inevitabile pensare alla Celentano che, ad “Amici”, dice chiaramente a Giulia che con quel fisico, bassotto e un po’ tondetto, non farà mai la ballerina. Andateglielo a dire voi a quella simpatica donna della nipote del molleggiato che Giulia è un talento, che mi piace guardarla ballare e chisse-ne-frega se non è anoressica e antipatica come Anbeta??? Inevitabile –again- ripensare alla mia professoressa d’italiano delle medie che alla fine del terzo anno, durante una riunione coi genitori in cui dispensava consigli per il futuro, mi disse chiaramente che, a suo insindacabile giudizio, il mio futuro sarebbe stato in una scuola professionale. Non ho mai avuto modo di dirle che scelsi invece il liceo e che sono stato il terzo della mia classe, che mi sono laureato in medicina, che mi sono specializzato in psicoterapia (che stasera servirebbe a me), che scrivo/ho scritto su svariati giornali e, cosa di primaria importanza, non so assolutamente tenere in mano un trapano o avviare un motore (lungimirante la mia prof, vero? Aveva proprio capito tutto di me!). Avrà forse ragione la Celentano nel suo anti-buonismo con Giulia? La mia vecchia prof. di lettere voleva segnalarmi che forse a fare –chessò- l’idraulico avrei guadagnato di più e avuto meno incertezze? Davvero non lo so…ma ricordo una sera di un paio d’anni fa, quando sempre in attesa di risposte ad ora tarda, scovai un mio vecchio co-inquilino dei tempi dell’Università in chat (una chat innocentissima, non pensate male…) e parlando del più e del meno mi disse che lui ora faceva l’escort. Immaginate il mio stupore e le mie domande più o meno imbarazzate. E al quesito: “Ma cosa dice la tua dolce metà?” Inaspettata giunse la risposta: “Ma è proprio la mia dolce metà a procacciarmi una clientela d’alto rango, non vorrai mica che vada con gente squallida!”. In quel momento pensai che la dolce metà suddetta era in assoluto la più furba di tutti e che io, forse, non dovrei fare poi così tante domande!

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